Nel 1697, Charles Perrault mise per la prima volta la storia de La bella e la bestia per iscritto e la rese famosa inserendola nel suo libro di successo I racconti di mamma oca.
Nel 1740, Madame de Villeneuve se ne servì per perpetrare un'aspra critica alla società. Ella, infatti, criticava il modo in cui le donne dell'epoca erano costrette a sposarsi, per convenienza, con un uomo che molte volte era peggiore della bestia ritratta nel racconto. D'altra parte però la storia rivendica che se le donne scavano a fondo nell'interiorità dei loro vecchi mariti possono trovare un essere migliore rispetto a quello che la loro fisicità mostra.
La fiaba, con la figura della bestia, vuole simboleggiare la presenza di istinti animali nell'uomo. La bestia ha, infatti, sentimenti primitivi e brutali che solo l'amore della bella riuscirà a rendere umani e miti; metamorfosi questa simboleggiata dalla trasformazione finale del protagonista.
Secondo i greci e i romani la rosa era un simbolo di amore e piacere, associato talvolta anche al lusso e alla stravaganza. La rosa che Bella chiede in dono a suo padre, nella favola originale, rappresenta l'amore filiale che questa prova, mentre la malattia che ad un certo punto colpisce il mercante è la manifestazione che l'amore di Belle non è più nei confronti di suo padre ma nei confronti della bestia.
La versione della Disney
Titolo: La bella e la bestia
Titolo originale: Beauty and the Beast
Regista: Kirk Wise e Gary Trousdale