sabato 20 dicembre 2014

Oseam


Titolo: Oseam 
Titolo originale: 오세암
Regista: Sung Baek-yeop
Anno: 2003
Genere: animazione/religioso

Oseam è un film d'animazione sud coreano (un fenomeno relativamente recente) diretto nel 2003 da Sung Baek-yeop
Esso si basa su un romanzo scritto dall'autore coreano Jeong Chae-bong, che ha presentato la sua storia come una favola per adulti. Il titolo, letteralmente, significa "un Buddha di cinque anni è nato qui" ed indica quello che sarà il tema a cui si ispira la storia che intende raccontare.


Gilson è il protagonista dell'opera. Lui e sua sorella Gami, durante uno dei loro vagabondaggi alla ricerca della madre, incontrano un simpatico cagnolino e due monaci buddhisti. Grazie a questo incontro i ragazzi vengono accolti dai monaci nel loro tempio buddhista mahayana ma, mentre la ragazza dal temperamento docile si trova a suo agio e si dà da fare per aiutare nelle faccende domestiche, il ragazzo si trova in difficoltà e combina una serie di marachelle, dettate più da un temperamento irrequieto, poco adatto ad un bambino che cresce in un centro buddhista, che da vera cattiveria.

Un giorno Gilson decide di seguire il monaco che lo ospita in un tempio sul fianco della montagna per studiare. Una volta arrivato lì il ragazzo decide di voler imparare a vedere le cose con gli occhi dell'anima in modo da poterlo insegnare a sua volta a sua sorella, cieca da quando un incendio ha portato via la loro madre.


Una tormenta impedisce improvvisamente al monaco di tornare al tempio da una sortita al mercato per fare provviste. Costretto a letto questi riuscirà a raggiungere ancora una volta il tempio solo in primavera. Arrivato lì con la sorella del ragazzo, il monaco scoprirà, grazie ad una visione divina, che il fanciullo ha finito col sacrificare la sua vita alla dea della misericordia per far tornare la vista a sua sorella.

Questo finale, quanto mai inaspettato, è basato su una leggenda coreana che racconta di un luogo dove il sogno di un bambino sia diventato realtà. Esso si prefigge un insegnamento anche se nel film non c'è traccia di prediche o sermoni.


La visione di questo film mi ha tenuto costantemente sull'orlo del pianto perché l'intensità di alcune scene è davvero alta (in particolare ho adorato quella in cui il bambino pone un fiore nella mano del Buddha). 

Per raccontare questa storia vengono alternati flashback, brevi momenti di vita e impressionanti riprese dei paesaggi. 
Molta cura viene messa nei dettagli, grazie ai quali, in un disegno prettamente semplice, riusciamo a trovare particolari architettonici come il sorriso serafico del Buddha o le labbra a bocciolo di rosa per la dea della misericordia. Per questi suoi elemento lo considero uno degli "anime" più emozionanti che abbia mai visto.


Il film è pressappoco sconosciuto in occidente, salvo per la distribuzione che ha avuto in Francia. Credo che questa sia una scelta dovuta all'argomento centrale, il buddhismo, poco diffuso e poco comprensibile ai più in occidente. Anche se questo è un vero peccato perché si perdono delle belle e profonde visioni come questa.

Voto: 4/5

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