Titolo: Il grande e potente Oz
Titolo originale: The great and powerful Oz
Regista: Sam Raimi
Anno: 2013
Genere: fantasy
Il grande e potente Oz è un film del 2013, diretto da Sam Raimi, che si erge a prequel de Il mago di Oz, film girato nel 1939 da Victor Fleming. La storia, infatti, narra dell'arrivo del "mago" ad Oz, terra che porta il suo stesso nome, ed del suo incontro con tre potenti streghe.
Il suo viaggio sui famosi mattoni gialli lo porterà a maturare allontanandolo dall'egoismo, che il protagonista possiede al principio, e portandolo verso la bontà che lo porterà a diventare un grande personaggio per il popolo di Oz.
La trama ha poca fantasia ed è quello che delude maggiormente. Sembra mal sviluppata e diventa a tratti noiosa (la trama si sviluppa in due ore quando ne sarebbero bastate meno), piatta e prevedibile sopratutto nelle sequenze iniziali. Inoltre, la prima scena in cui compare Rachel Weisz è così scontata da svelare subito la vera identità del suo personaggio.
James Franco sembra sobbarcarsi il peso di tutto il film anche se la sua recitazione sembra un po' forzata per entrare nei panni del mago ciarlatano.
Mila Kunis è troppo sacrificata nella sua parte ed il cambiamento del suo personaggio ha di base un pretesto così flebile da farlo sembrare quasi una scusa per la cattiveria già insita nel suo personaggio.
James Franco sembra sobbarcarsi il peso di tutto il film anche se la sua recitazione sembra un po' forzata per entrare nei panni del mago ciarlatano.
Mila Kunis è troppo sacrificata nella sua parte ed il cambiamento del suo personaggio ha di base un pretesto così flebile da farlo sembrare quasi una scusa per la cattiveria già insita nel suo personaggio.
In tutti i personaggi comunque c'è una grande mancanza di psicologizzazione.
La cosa che sicuramente colpisce di questo film è la computer grafica sia per quanto riguarda i paesaggi (anche se questi sono stati ricavati da un effettiva composizione di fiori in seta e piante a foglia larga) sia per l'animazione della bambina di porcellana. Certo è che con un budget di 200 milioni di dollari la Disney non poteva permettersi di sbagliare in questo campo.
Indovinata è la sequenza iniziale in bianco e nero ed in 4:3 che fa risaltare ancora di più il wide-screen e gli effetti speciali successivi. Ciò riprende la sequenza iniziale e finale de Il mago di Oz, anche se lascia sconcertati in questo caso per la mancanza di quella finale. Mi aspettavo, infatti, che nel finale una scena in seppia avesse mostrato come il mago, cambiato dalla sua esperienza ad Oz, riprendesse in mano le redinni della sua vita e riconquistasse la donna che amava ma che aveva rifiutato.
Con gli effetti speciali di questo film il regista ha voluto fare un elogio del cinema, passando dal prassinoscopio di Edison arrivando alle illusioni che hanno portato alle tipiche magie del cinema capace di rendere grandi anche gli uomini più piccoli.
I costumi di scena sono stati adattati molto bene ai personaggi e ai loro cambiamenti nel corso del film. Quello che mi è piaciuto di più è stato l'abito da cavallerizza in stile quasi vittoriano indossato all'inizio della pellicola da Mila Kunis. Il cappello a falda larga è forse l'elemento che più dà un tocco di magia al completo di pelle e seta rossa.
Interessanti sono stati poi i cambiamenti nell'abbigliamento di Glinda, Michelle Williams, che passa da vestiti che l'avvolgono delicatamente a capi da battaglia che formano una regale armatura, sempre in linea con la delicatezza del personaggio.
Interessanti sono stati poi i cambiamenti nell'abbigliamento di Glinda, Michelle Williams, che passa da vestiti che l'avvolgono delicatamente a capi da battaglia che formano una regale armatura, sempre in linea con la delicatezza del personaggio.
Le bambole ispirate al film
Voto: 3/5
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