Titolo originale: Maleficent
Regista: Robert Stromberg
Anno: 2014
Genere: fantasy
Probabilmente il film più atteso degli ultimi tempi, Maleficent è riuscito ad ottenere pareri assai discordanti. Pellicola di debutto del regista Robert Stromberg, essa vede Angelina Jolie sia come attrice principale che come produttrice esecutiva*. All'inizio Tim Burton si era dichiarato interessato alla pellicola salvo poi abbandonarla poco dopo. Secondo me ciò è dipeso dal plot che, se preso singolarmente, è una bella storia ma, se ricollegato a La bella addormentata, non sta in piedi e non si riallaccia alla figura che di Malefica si voleva dare nel cartone animato. Un peccato perché se il film è tutt'ora riuscito con dei risvolti dark non oso immaginare nelle mani di Burton che cosa sarebbe potuto diventare.
La trama è molto semplice e segue quei filoni degli ultimi tempi che vogliono indagare sulle motivazioni e sul passato dei personaggi negativi. In questo caso i ruoli di Malefica, forse uno dei cattivi Disney più amato, e del re Stefano si invertono mostrando come un tradimento da parte di quest'ultimo abbia scatenato le ire della fata (ma non era una strega?) facendole scagliare la ben nota maledizione sulla piccola Aurora. Malefica più che essere buona o cattiva viene rappresentata attraverso delle sfumature tra questi due aspetti che la collocano come personaggio reale in un paesaggio fantastico.
In un certo senso, in questo retelling, Malefica è stata colpita dalla sua stessa maledizione, ciò si nota dalla frase: La principessa, invero, crescerà in grazia e bellezza, tutti quelli che la conoscono la ameranno! Ma, prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e cadrà in un sonno simile alla morte!
In particolare l'elemento principale della trama di questa pellicola è riconducibile allo stesso elemento presente in Frozen e cioè che un atto di vero amore non può venire solo dall'amato (cosa che personalmente apprezzo ma far diventare Malefica una fata madrina mi sembra un po' troppo).
Mi è piaciuto molto come nel finale non sia Malefica a trasformarsi in drago ma Fosco, il suo aiutante pennuto.
In un certo senso, in questo retelling, Malefica è stata colpita dalla sua stessa maledizione, ciò si nota dalla frase: La principessa, invero, crescerà in grazia e bellezza, tutti quelli che la conoscono la ameranno! Ma, prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e cadrà in un sonno simile alla morte!
In particolare l'elemento principale della trama di questa pellicola è riconducibile allo stesso elemento presente in Frozen e cioè che un atto di vero amore non può venire solo dall'amato (cosa che personalmente apprezzo ma far diventare Malefica una fata madrina mi sembra un po' troppo).
Mi è piaciuto molto come nel finale non sia Malefica a trasformarsi in drago ma Fosco, il suo aiutante pennuto.
Della colonna sonora è sicuramente da ricordare Once upon a dream cantato da Lana del Rey.
Il budget del film è stato di 180 milioni di dollari (ampiamente recuperati con l'incasso) spesi per la maggior parte nella cgi che permea tutta l'opera sopratutto per quanto riguarda le scene girate nella brughiera. L'estetica del film è fantasy/medioevale con delle scene di battaglia e creature che ricordano molto Il signore degli anelli.
I costumi e il make up della Jolie sono molto belli, dark ed eleganti ed i particolari dei suoi accessori sono molto curati (vogliamo parlare del suo anello!?). Il make up ha puntato di più sulle labbra lasciando gli occhi con un trucco nude per la maggior parte della pellicola, l'unico neo che salta all'occhio è un ombretto giallo (giallo!?!?) usato come illuminante in quella che dovrebbe essere la scena clou di tutto il film.
I costumi e il make up della Jolie sono molto belli, dark ed eleganti ed i particolari dei suoi accessori sono molto curati (vogliamo parlare del suo anello!?). Il make up ha puntato di più sulle labbra lasciando gli occhi con un trucco nude per la maggior parte della pellicola, l'unico neo che salta all'occhio è un ombretto giallo (giallo!?!?) usato come illuminante in quella che dovrebbe essere la scena clou di tutto il film.
A livello recitativo il peso del film grava interamente sulle spalle della Jolie a causa di una Elle Fanning insipida e di un Sam Riley inespressivo. Sharlto Copley risalta solo per la sua somiglianza al re del cartone animato.
La morale della storia è quella secondo la quale nessuno nasce cattivo ma la maggior parte delle volte sono delle situazioni o degli eventi a scatenare il peggio che c'è in noi, sopratutto se restiamo profondamente feriti. La pellicola però dà anche uno spunto per credere nella redenzione, che è alla portata di tutti, e nella fiducia che non tutto è quello che sembra.
Il trailer del film
Voto: 3/5
Nessun commento:
Posta un commento