Titolo originale: Gone with
the wind
Regista: Victor
Fleming
Anno: 1939
Genere: storico/romantico
Via col vento è uno dei grandi film prodotti ad Hollywood nel 1939, considerato l'anno d'oro per la produzione di pellicole,
prima che l'impero delle case cinematografiche fosse distrutto dalla venuta
della seconda guerra mondiale prima e dall'avvento della televisione poi.
Considerato un film fiume per la sua durata (222
minuti), esso narra le vicende di Rossella
O'Hara, già protagonista dell'omonimo romanzo di Margaret Mitchell vincitore del premio Pulitzer nel 1937.
Assistiamo in particolare alla crescita della
protagonista, che, da bella del contado viziata e civettuola, dopo la guerra
arriva a diventare una speculatrice, una truffatrice ed addirittura
un'assassina per mantenere in vita se stessa ed i suoi cari. E' proprio qui che
la vera forza di Rossella ci viene mostrata, e con essa il concetto che nei tempi difficili
chi ha risorse ed è disposto a sporcarsi le mani sopravvive, mentre chi non ha
risorse, e molto spesso risoluzione dalla sua, affonda.
Rossella rappresenta, infatti, un prototipo di donna emancipata che si
trova al di fuori degli schemi sociali. Ella non viene mai rimessa in riga,
l'unico che riesce parzialmente in ciò è Rhett, l'amore
della sua vita, anche se lei non ne è consapevole.
L'amore tra i due protagonisti nasce dal fatto
di essere molto simili; entrambi, infatti, fanno tutto il necessario per
raggiungere il loro scopo che, in questo caso, è essere felici.
Purtroppo, però, i due sono sempre fuori tempo:
quando l’uno è pronto, l'altra non lo è, ed il loro rapporto è pieno di
equivoci, fraintendimenti e frasi non dette. L'unica relazione sana che Rossella ha, è
quella con la sua Mami, che
sostituisce in tutto e per tutto la figura della madre. E' Mami l'unica a
conoscenza della sua fissa per Ashley, ed è lei a capire che sta pensando a qualcosa di poco consono ad
una signora quando si fa cucire i vestiti dalle tende.
Nel finale il personaggio di Rhett appare stanco di un amore a senso unico, e la cosa lo porterà a partire per Charleston lasciando indietro sua moglie. Invece, il “domani” che Rossella evoca è quello in cui si sentirà capace di ricostruire Tara e il suo rapporto col marito. E, sinceramente, ho sempre sperato che ci sarebbe riuscita (e sono sempre più convinta che il romanzo avrebbe bisogno di un maggior numero di sequel, visto che il finale aperto dà ampio respiro a nuove trame).
Quello che giovanotti dire e quello che pensare essere due cose, e
a me non parere che lui (Ashley) avere chiesto di sposarti!
Rossella ha una cotta per Ashley e, anche se nel finale scopre che non è così, ella crederà di
amarlo per tutta la vita e serberà di lui un ricordo migliore di quello che lui effettivamente era. Questa
"fissazione" le impedisce di godersi appieno la sua vita (sposerà due
uomini che non ama, tra cui anche il promesso della sorella) e, a mio parere,
più che amore verso la persona, la protagonista sente amore verso quello che Ashley rappresenta,
e cioè una società andata via col vento della guerra.
Rossella guardatemi, vi amo più di quanto abbia mai amato
qualsiasi donna, vi ho atteso con una pazienza di cui sono stupito...
Molte sono le differenze, o sarebbe meglio dire
tagli, che sono stati fatti passando dal libro alla versione cinematografica.
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Non sono presenti nel film alcuni episodi che lasciano intendere che Rhett abbia avuto un figlio dalla sua amica Belle Watling.
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Nel libro Rossella ha avuto un figlio dal matrimonio con Carlo Hamilton ed una figlia con Franco Kennedy, mentre nel film viene mostrato solo il
personaggio di Diletta Butler, nata dal suo ultimo matrimonio.
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Nel film è del tutto assente il background di Elena, madre di Rossella, che aveva deciso di sposare Gerald O'Hara dopo che la sua famiglia l'aveva separata dal
suo vero amore, il cugino Filippo, e alla successiva morte di quest'ultimo.
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La sorella di Rossella, Carolene nel libro entra in convento mentre nel film no.
Chi ha coraggio può fare a meno della reputazione!
Il film fu prodotto da David O. Selznik, capo
dell'indipendente casa cinematografica Selznik
International, che è considerato il vero creatore di questa pellicola, in
quanto si è battuto per ottenere la massima qualità in tutto, dagli
effetti speciali alla colonna sonora. Via col
vento fu,
infatti, prodotto in proprio con l'investimento di 3,9 milioni di dollari, e
forse fu proprio questo il motivo per cui il produttore lo considerava il "suo"
film, e faceva valere il suo parere al di sopra di quello dei suoi
collaboratori. Addirittura le riprese furono sempre tenute segrete per paura di
un eventuale plagio.
La regia del film è attribuita a Victor Fleming, già famoso per Il mago di Oz prodotto dalla MGM, ma furono
molti i registi che si susseguirono alla guida del film, primo fra tutti George Cukor, intimo
amico del produttore David O.
Selznik.
La
scelta degli attori che avrebbero dovuto interpretare Scarlett e Rhett fu abbastanza tortuosa.
Il
pubblico, che aveva letto e sognato di Rhett Butler,
voleva che fosse Clark Gable ad interpretarlo ma, siccome questi era sotto
contratto con la MGM, era improbabile riuscire a coinvolgerlo nel
progetto.
Si
pensò a Gary Cooper, ma questi fu prontamente scartato dopo la sua
dichiarazione: "Via col vento sta per diventare il più grande flop
della storia del cinema, e sarà Clark Gable a perderci la faccia e
non Gary Cooper".
A
questo punto Selznik dovette accordarsi, prima con suo suocero, dirigente
della MGM, concedendogli i diritti di distribuzione del film in cambio della
disponibilità di Gable, e poi con l'attore stesso, che aveva paura di
interpretare un personaggio così amato e di rovinare la sua carriera.
Egli ricevette un compenso di 120'000$, oltre ai soldi necessari per divorziare
da sua moglie ed un week end libero per sposare la sua compagna Carol Lombard.
Rossella: Voi non siete un gentiluomo!
Rhett: E voi non siete una signora; non è un titolo di demerito,
le signore non mi hanno mai interessato.
Per
quanto riguarda la scelta dell'attrice che avrebbe dovuto interpretare Rossella, le cose furono molto più complicate (non a caso
un film che narra di questa vicenda venne chiamato Scarlett O'Haras' war). Era la parte del
secolo, tutte volevano essere Rossella perché tutte avevano letto il libro e si erano
rispecchiate in lei. Proprio per questo motivo ci furono circa 1400 provini tra
quelli fatti alle attrici famose e quelli fatti a donne comuni in un tour
organizzato da Selznik, più per propaganda che per scritturare una
sconosciuta, in giro per l'America.
Le
favorite per questo ruolo erano le mitiche Paulette Goddard (che perse la parte perché non poté dimostrare di essere sposata
con Charlie Chaplin), Katherine Hepburn (che, data la sua fama, rifiutò categoricamente
di fare un provino), Carole Lombard (voluta fortemente da Gable), Tallulah Bankhead (troppo vecchia per la parte), Joan Crawford e Bette Davis (che perse la parte a causa del suo ultimo film Jezebel - Figlia del vento, che era simile a Via col vento per ambientazione e tematica amorosa). Ma, come
se fosse spuntata dal nulla, il ruolo fu vinto dalla giovanissima e poco
conosciuta attrice inglese Vivien Leigh. Il suo compenso fu di soli 25'000$ che, se
paragonati allo stipendio degli attori di oggi, è davvero basso.
Una selezione di locandine del film da tutto il mondo
Molte
scene di questa pellicola sono rimaste memorabili, ed alcune di esse sono così
famose da essere conosciute anche da chi non ha mai visto per intero il film.
Un
esempio della grandezza di questa produzione è la scena alla stazione di Atlanta, nella
quale si trova una distesa interminabile di soldati morti e feriti. In essa furono impiegate circa mille comparse ed
altrettanti manichini che da essi venivano azionati.
E
come dimenticare la scena dell'incendio di Atlanta che, con le sue fiamme,
preoccupò talmente gli abitanti del luogo da far accorrere decine e decine di
pompieri?
La
tecnica del tecnicolor, nuova all'epoca, permise di girare il film a colori
servendosi di speciali macchine da presa che registravano la scena su tre bobine
differenti. In sala montaggio queste venivano sovrapposte e l'unione dei colori
verde, rosso e blu, dava vita a quelli che erano i reali colori della
scena.
Gli
effetti speciali sono molto avanzati per l'epoca, ed è importante sottolineare
come, dopo la fine delle riprese, ci fu un grande lavoro di montaggio e post
produzione. La più grande innovazione in questo campo fu l'uso di dipinti su
vetro che venivano sovrapposti all'inquadratura ed andavano a creare i soffitti
delle case, i paesaggi e così via.
Olivia De Havilland è stata uno dei cardini del film, non aveva la stessa presenza scenica di Vivien Leigh ma, al pari della McDaniel, avrebbe dovuto ottenere un riconoscimento per la sua performance |
Frankly,
my dear, I don't give a damn.
Alla
fine delle riprese Selzik ebbe dei problemi a causa della parola damn pronunciata da Gable nella sua ultima battuta. Essa era
considerata una bestemmia e, per mantenerla, (Selznik credeva che eliminarla o cambiarla avrebbe
svilito il senso dato ad essa nel romanzo della Mitchell) il produttore dovette prima dimostrare che non si trattava di
una bestemmia, ma di una semplice parolaccia, e poi pagare la multa di 5'000$.
Essendo
questa un grande affresco storico prima che una storia d'amore, la
pellicola richiese circa due anni per poter essere realizzata, ma tutti gli
sforzi furono ripagati dal suo successo planetario. La prima proiezione fu
trasmessa proprio nella città di Atlanta il 15
dicembre 1939, dove fu trasformata in un evento nazionale. Alla prima
furono invitati gli ultimi reduci della guerra di secessione, che trovarono
nella pellicola un ritratto molto accurato delle vicende che avevano
effettivamente vissuto.
Per la dedizione di Selznik la
pellicola trova sempre nuovi seguaci e non invecchia mai.
Una selezione di bambole ispirate al film
Tara! A casa! A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!
Il trailer originale del 1939
Le scene più belle del film
Il trailer originale del 1939
Le scene più belle del film
Voto: 5/5
Complimenti per la bella e approfondita analisi!! E' un post palesemente scritto con passione!
RispondiEliminaGrazie, grazie! Sniff sniff!
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