Titolo: Una ritrovata felicità
Titolo originale: Elinor and Marianne
Autore: Emma Tennant
Traduzione: Olivia Crosio
Traduzione: Olivia Crosio
Casa editrice: Sonzogno
Anno di pubblicazione: 1997
Una ritrovata felicità è un sequel dell'opera di Jane Austen, Ragione e sentimento, scritto da Emma Tennant.
La Tennant strizza l'occhio alla prima stesura ideata dalla Austen per il suo romanzo, intitolandolo Elinor and Marianne e proponendo la storia utilizzando la forma epistolare. Cosa che rende la lettura molto scorrevole.
Il personaggio di Marianne non è stato psicologizzato bene, anzi, credo che abbia perso tutti i progressi fatti nel romanzo originale. Questa si trova a Delaford dove viene presa dai dubbi circa la differenza di età tra lei e suo marito. La gravidanza e le premure di quest'ultimo, ahimè, non sortiscono un effetto positivo, anzi, la ragazza si ritroverà a scappare con la sua vecchia fiamma di gioventù Willoughby che viene anch'esso dipinto come un personaggio negativo e perde tutto il "buono" che in un certo senso giustificava le sue azioni in Ragione e sentimento.
Mi sembra strano poi, che il colonnello Brandon, qui ribattezzato Christopher, con l'attesa del figlio si rechi spesso a curare i suoi affari trascurando la moglie. Inoltre, non amo quando si creano disguidi tra i personaggi a causa della mancanza di dialogo. Brandon, infatti, vuole sistemare la fanciulla disonorata da Willoughby nel romanzo principale e sua figlia in Irlanda per proteggere sua moglie dalla presenza di queste donne nella stessa tenuta. La mancanza di dialogo come detto farà sì che i pettegolezzi su questa ragazza e suo marito inducano Marianne a recarsi da Willoughby.
La cosa più assurda di quest'ultimo personaggio è l'idea di voler creare una comune da far fuggire nel nuovo mondo per ricominciare una vita libera dai loro legami. In questa comune ritroviamo anche la sorella minore delle Dashwood, Margaret, sedotta appunto da Willoughby. Motivo che spingerà Marianne a rinsavire e a tornare a casa.
Sconcertante è la reazione del colonnello Brandon chi si chiude in se stesso ed accetta le scelte di sua moglie.
Elinor ed Edward, nel frattempo non hanno ancora preso possesso della canonica perché Robert, il fratello di lui, ha sperperato tutta l'eredità lasciando la famiglia in difficoltà. Questi cercherà di risanare le finanze grazie ad un commercio d'avorio in Africa, dove morirà divorato dagli indigeni.
Sarà così che la povera Elinor dovrà convivere, e sopportare, marito, suocera e cognata.
Un libro che si legge in poco tempo, adatto agli appassionati di Ragione e sentimento, ma non a tutti, sopratutto non a quelli che sperano di ritrovare i personaggi che hanno amato nella versione originale.
Dopo un inizio carino e personaggi in character, una sequela di eventi che assurdi è dir poco! Mah!!
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