giovedì 17 settembre 2015

L'uomo ragno - 11 settembre 2001


Titolo: L'uomo ragno - 11 settembre 2001
Titolo originale: The amazing Spider-Man (vol.2) 36
Autore: Joseph Michael Straczynski, John Romita junior
Casa editrice: Panini comics
Anno: 2001
Genere: drammatico

Non facciamo come loro, o la guerra è perduta prima di cominciare. Non lasciamo affogare la ragione nel sangue.

Il pomeriggio dell'11 settembre 2001 ricordo che la trasmissione quotidiana dei cartoni animati fu interrotta per un'edizione speciale del notiziario. Degli aerei di linea erano stati dirottati ed erano diventati il mezzo di un attacco terroristico di vaste proporzioni che colpì il Word trade center di New York, il pentagono di Washington e la Pennsylvania.
Avevo solo dieci anni e guardando le immagini delle torri gemelle in fiamme non riuscivo a spiegarmi il perché di tale atto. L'agitazione era palpabile tanto che lo shock aveva fatto dimenticare a mia madre dell'esistenza del fuso orario visto che continuava a chiedere "Perché se è successo stamattina ce lo dicono solo ora?".
Nessuno si aspettava un attacco agli Stati Uniti d'America che, probabilmente fino a quel momento, erano stati il simbolo della potenza e della salvezza dei popoli.
E poi i suoi simboli sono stati colpiti, i suoi abitanti si sono gettati nel vuoto nel vano tentativo di salvarsi e poi...le torri sono crollate.
Più di tremila morti...che hanno risvegliato le coscienze e ci hanno fatto capire che non siamo più al sicuro nelle nostre convinzioni.


La Marvel ha deciso di raccontare l'avvenimento tramite la figura dell'uomo ragno che non essendo riuscito a sventare l'attacco si sente frustrato ed impotente, cosa che riassume un po' il pensiero di tutte le persone che hanno assistito alle vicende di quel giorno. E' il terzo tributo della casa alla tragedia ma il primo ad essere pubblicato in Italia.


L'albo si apre con l'arrivo di Spider-Man, a quella che poi verrà definita Ground Zero, poco dopo la caduta delle torri gemelle. L'immagine è così intensa e pregna di significato che le parole che vengono aggiunte sono del tutto superflue. Queste ultime rendono però una riflessione che in parte è solo retorica.

La gente in fuga, le lacrime dei superstiti, il dolore:
"Dove eravate voi supereroi? Perché non lo avete impedito?"




Ma dov'erano i supereroi? Perché non hanno impedito che ciò accadesse? La risposta è stata molto semplice: perché neanche i sensi di ragno possono prevedere le azioni dei folli.

Nelle tavole, insieme ai soccorritori veri e propri, appaiono anche altri supereroi come i fantastici quattro, Thor, Capitan America, Wolverine e molti altri. In più è stato carino vedere come gli autori, per sottolineare ancora di più la barbarie dell'attentato, hanno inserito anche i cattivi nel fumetto, coloro che hanno sempre cercato di dominare e distruggere il mondo immaginario ora piangono per quest'atto insensato e reale.



Perché anche i peggiori tra noi, per quanto deformi, sono ancora umani. Hanno emozioni. E piangono la morte assurda di questi innocenti

Mi è piaciuto che il volume abbia voluto elogiare i veri eroi di quel giorno: i medici, i pompieri e tutte le altre forze dell'ordine ma anche la gente comune che ha cercato di sventare questi attacchi a costo della propria vita. A tale proposito una delle tavole finali del volume rappresenta questi personaggi in primo piano ed in secondo piano gli eroi, come se questi si trattenessero nelle retrovie rendendosi conto di essere inferiori ai veri eroi dinanzi a loro.

Noi con i nostri costumi e i nostri poteri impallidiamo al confronto con i veri eroi. Quelli che sfidano il fuoco senza paura né armature e si addentrano nell'oscurità senza garanzia di uscirne.

Ho adorato, inoltre, il fatto che il volume non prenda nessuna posizione e che anzi dia agli adolescenti, a cui è destinato il fumetto, una visione non distorta della realtà, spiegando che in ogni cultura o religione c'è sempre la persona estremista e quella che non lo è. Ma soprattutto sottolinea la verità secondo cui ogni guerra colpisce sempre anche degli innocenti, di qualsiasi schieramento essi facciano parte. Bella la riflessione finale in cui si chiede l'impegno di tutti per avere libertà di espressione, la libertà in fondo di essere solo se stessi.

Voto: 5/5

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